Riproduzione dei corallimorfari

riprodurre i corallimorfari: actinodiscus, rhodactis, ricordea

I corallimorfari sono dei coralli molli che, se trovano condizioni a loro favorevoli, e quindi acqua non troppo magra, buona illuminazione e nutrimento adatto si riproducono molto velocemente nei nostri acquari marini tropicali, diventando in alcuni casi addirittura infestanti.
Il metodo di riproduzione più utilizzato è la gemmazione, una forma di riproduzione assessuata che genera due o più animali di dimensioni sensibilmente diverse, anche se non si può escludere la riproduzione sessuata o la scissione (quest'ultima più utilizzata dai Rhodactis sp.).
Possono essere riprodotti per scissione anche manualmente, operando dei tagli con una taglierina o meglio ancora con un bisturi. Il taglio può essere eseguito in due modi, il primo dividendo l'animale longitudinalmente in due parti uguali (il risultato sarà un Actinodiscus irregolare); l'altro eseguendo un taglio orizontale, separando il piede dal cappello (il risultato sarà un corallo regolare, il risultato migliore esteticamente); una volta eseguito il taglio il cappello andrà fissato ad una roccia con un ago di siringa sfrutando la porosità delle rocce.
In ogni caso, quando eseguiamo una riproduzione forzata, è bene inserire del carbone attivo in acquario per eliminare le sostanze tossiche rilasciate dal corallo.
In questa sequenza fotografica è descritta la gemmazione di un actinodiscus, dal cui piede si stacca una piccola porzione che successivamente rigenererà gli organi mancanti.

riproduzione degli actinodiscus

Actinodiscus iniziale

riproduzione degli actinodiscus

In questa foto si nota l'inizio della gemmazione di un Actinodiscus a partire dal piede

riproduzione degli actinodiscus

un particolare della gemmazione dell'Actinodiscus

riproduzione degli actinodiscus
riproduzione degli actinodiscus
riproduzione degli actinodiscus

In questa foto si può vedere il nuovo esemplare di Actinodiscus che ha avuto origine da una gemmazione
Questo esemplare si è appena staccato dall'Actinodiscus madre e deve ancora generare il suo "cappello"

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